sabato 2 giugno 2007

MA COME SI COMPORTANO LE DONNE IN POLITICA???

L'azione politica femminile segue delle logiche diverse da quelle tradizionali. Due sondaggi condotti a distanza di nove anni, effettuati per iniziativa dell'UE (Indagini svolte dall'Eurobarometer nel 1987, e dall' Ifop-Gallup, France, nel marzo 1996) ha rivelato che i cittadini europei sarebbero favorevoli ad una maggiore presenza femminile nei Parlamenti nazionali, poiché ciò contribuirebbe a rendere la politica più a misura d'uomo.
Nei Paesi scandinavi (dove le donne sono entrate a far parte stabilmente dei centri decisionali), vi è stato un sensibile cambiamento dell'indirizzo politico. Infatti, sono stati emanati provvedimenti, volti a migliorare la situazione educativa, sanitaria ed economica della collettività, senza ricorrere ad inutili e demagogici scontri di fazione.
A conferma di quanto detto, un'indagine condotta in Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Gran Bretagna, ha rivelato che le rappresentanti dei cittadini tendono a dare la priorità allo Stato sociale, alla cultura, ai problemi quotidiani dei cittadini.
Inoltre da un'indagine condotta per conto dell'UE nei Paesi Bassi, è stato riscontrato un diverso comportamento di uomini e donne nei Parlamenti. Secondo i loro colleghi e collaboratori, le parlamentari non sono propense a dilungarsi nelle questioni di principio, che spesso rallentano le attività parlamentari. Esse preferiscono affrontare in modo pragmatico le questioni inerenti al loro incarico, conservando una prospettiva attenta al sociale. Inoltre, le parlamentari mantengono il contatto, non solo formale, con il proprio elettorato in diverse sedi, non sempre ufficiali.
In generale, ciò che distingue l'approccio femminile alla politica è l'attenzione all'individuo, ai suoi tempi, spesso diversi da quelli imposti dalle logiche di produzione della società attuale. Le donne in politica tendono ad essere meno aggressive, ma più democratiche, mostrando molta sensibilità verso gli interessi degli elettori. Esse, inoltre, sono aperte ai cambiamenti ed inclini al lavoro di gruppo. La via femminile della politica sembra rispondere a molte delle istanze di rinnovamento, che provengono da parte della società. Le donne propongono, in base alla loro esperienza, un metodo, basato sulla comunicazione, caratterizzato da un interscambio non verticistico con gli individui, e non solo con le istituzioni.
Dato il deterioramento delle istituzioni politiche elettive, l'approccio femminile alla gestione del potere dello Stato potrebbe costituire una valida alternativa all'attuale modello politico, che non soddisfa la cittadinanza.
Queste considerazioni indicano che i costumi e la cultura stanno cambiando. Sono segnali importanti, che danno fiducia ed ottimismo per il futuro, non solo delle donne ma di tutta la società.
Tuttavia, le donne continuano ad essere sottorappresentate in Italia ed in molti Paesi europei. L'UE, infatti, ha riconosciuto l'esistenza di questa situazione ed ha stabilito una serie di indicazioni di principio, destinate ad essere operativamente recepite, da parte dei Paesi membri.
Non basta, quindi, avere un atteggiamento positivo verso l'ingresso delle donne nel mondo della politica. Occorre avviare delle misure concrete per ottenere dei validi e permanenti risultati. L'obiettivo è quello di creare le condizioni, affinché le donne entrino a pieno titolo nella politica. L'obiettivo è quello di non dover più destare clamore inserendo un numero cospicuo di donne in un organo esecutivo!

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