lunedì 14 maggio 2007

PAROLA AGLI UOMINI....2. michael kimmel

Ciao, stavo mettendo in italiano questo discorso di Michael Miller (mai sentito? fatalità succede che nelle altre parti del mondo nelle università esistano i cosiddetti studi di genere ossia corsi sulle donne o sugli uomini, sui generi. Lui è un sociologo che insegna MALE STUDIES. Quindi si occupa di uomini. E' un'esperto a livello mondiale perchè è chiaro, facile, sensibile e forse anche perchè è uno dei pochissimi uomini che se ne occupano...nessuna donna che studia le stesse cose ha uguale riconoscimento internazionale al giorno d'oggi mi sembra!!! o no?)
Discorso pronunciato alla cerimonia per l'8 marz0 2001, Parlamento Europeo, Bruxelles.

Sono passati 90 anni dalla prima celebrazione della giornata Internazionale della Donna, in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera, allora organizzata dalla grande femminista Clara Zetkin, che volle un'intera giornata in ricordo dello sciopero delle lavoratrici tessili del 1857 negli USA, che portò alla formazione del sindacato Internazionale delle donne operaie del tessile. Il 19 marzo 1911 -la data è stata poi cambiata - più di un milione di donne e uomini insorsero per chiedere il diritto al lavoro e il diritto di voto.
Pensiamo a quante cosa sono cambiate in questi 90 anni! In gran parte, se non in tutta l'Europa di oggi, le donne hanno ottenuto il diritto di voto, il diritto di proprietà a nome proprio, il diritto di fare qualsiasi professione, di entrare nell'esercito, di controllare il proprio corpo, di contestare il presunto 'diritto' del marito ad ottenere rapporti sessuali una volta sposati, oppure il diritto di non essere stuprata o molestata ad un appuntamento con un conoscente, o nel posto di lavoro. Di fatto, il movimento delle donne è una delle più grandi storie di successo del 20° secolo, e forse di ogni secolo. E' la storia di una trasformazione monumentale e rivoluzionaria nelle vite di più di metà della popolazione. E' cosa è successo all'altra metà?
Oggi, il movimento per l'uguaglianza feminile si ritrova bloccato, in stallo. Le donne continuano a soffrire discriminazioni. Sbattono la testa contro soffitti invisibili nei posti di lavoro, subiscono molestie e si ritrovono in ambienti decisamente non accoglienti in ogni luogo o istituzione pubblica, inoltre devono ancora lottare per ottenere il controllo sul proprio corpo e per esigere perchè sia posta la parola fine sulla loro vittimizzazione attraverso lo stupro, la violenza domestica, e la tratta.

Io credo che la ragione per la quale il movimento per l'eguaglianza abbia ottenuto solo una vittoria parziale abbia a che fare con gli uomini.

In ogni contesto- in politica, negli eserciti, nei posti di lavoro, nelle professioni, nell'educazione- l'unico più grande ostacolo per l'uguaglianza delle donne è il comportamento e le attitudini degli uomini.
Credo che il cambiamento negli uomini rappresenti la prossima fase per il movimento per l'uguaglianza - il cambiamento negli uomini è vitale se le donne vogliono ottenere un'uguaglianza piena.
Gli uomini devono imparare a vedere che l'uguaglianza tra i generi è nel loro interesse - come uomini. Questo grande movimento per l'uguaglianza di genere ha già iniziato a notare che gli uomini devono essere coinvolti nella trasformazione. La piattaforma d'azione adottata nella Quarta conferenza Internazionale sulle Donne a Pechino, 1995, diceva "L'avanzamento delle donne e il raggiungimento dell'uguaglianza tra donne e uomini sono una questione di diritti umani e una condizione per la realizzazione della giustizia sociale e non dovrebbero essere considerate in isolazione come questioni solo femminili'
Quattro anni dopo, un volantino chiamato 'Gli uomini e l'uguaglianza' del Ministro Svedese dell'Industria, il lavoro e la comunicazione, la metteva in questa maniera:
"Tradizionalmente, le questioni dell'uguaglianza di genere sono state una preoccupazione femminile. Molti pochi uomini erano coinvolti nel lavoro per l'ottenimento dell'uguaglianza. Invece, se l'uguaglianza deve diventare una realtà in tutte le aree della società, si rendono necessari un genuino desiderio di cambiamento e di partecipazione attiva da parte sia di uomini che donne."

Ma perchè gli uomini dovrebbero partecipare al movimento per l'uguaglianza tra i generi? messa in modo semplice, credo che questi cambiamenti negli uomini li beneficierrebbero davvero, che l'uguaglianza di genere non è una perdita per gli uomini, ma una cosa enormemente positiva che ci permetterà di vivere il tipo di vita che noi decideremo di voler vivere.

Per convincervi di ciò, inizierò con l'illustrare alcune aree in cui le donne sono cambiate davvero drasticamente nel passato mezzo secolo e suggerirò alcune delle problematiche in cui noi uominisiamo entrati in conseguenza di ciò.

Per prima cosa, le donne hanno reso visibile il genere. Le donne hanno dimostrato la centralità del genere nella vita sociale . Negli ultimi vent'anni esso è stato equiparato razza e classe nella triade degli assi primordiali attorno ai quali la vita sociale viene organizzata, uno dei pilastri primari dell'identità.

Questo oggi è così ovvio che non ha neppure bisogno di essere detto. I parlamenti hanno comitati di pari opportunità, e i paesi nordici hanno anche ministri per l'uguaglianza di genere.
Ogni università negli Stati Uniti ha un programma di Women's Studies.
Eppure noi ci dimentichiamo spesso di quanto recente sia tutto ciò. Il primo programma di Women's Studies nel mondo fu creato nel 1972.

Secondo, le donne hanno trasformato i posti di lavoro. Le donne sono nei posti di lavoro per rimanerci. Circa metà della forza lavoro è femminile. Spesso illustro questo fatto ai miei studenti chiedento alle donne presenti in classe di alzare la mano se intendevano fare carriera nel lavoro. Lo fanno tutte. Allora chiedo loro di tenere la mano in alto se anche le loro madri avevano fatto carriera professionale per più di vent'anni senza interruzioni. Metà abbassano la mano. Allora chiedo loro di tenere la mano alzata se anche le loro nonne fecero carriera professionale per 10 anni. Quasi sempre non rimane alzata nemmeno una mano. In tre generazioni, si possono vedere chiaramente le differenze nelle vite lavorative delle donne.
Solo 40 anni fa nel 1960, solo circa il 40% delle donne europee adulte in età lavorativa era nella forza lavoro; solo l'Austria e la Svezia registravano una percentuale maggiore. Entro il 1994, solo l'Italia, la Grecia, l'Irlanda, il Lussemburgo e la Spagna non avevano la maggioranza delle donne nella forza lavoro, e la media europea era intanto raddoppiata.

Questa cosa ha portato alla terza area del cambiamento nelle vite delle donne: gli sforzi per conciliare il tempo del lavoro con quello della vita famigliare. C'erano una volta, e non molto tempo fa, donne forzate a scegliere tra carriera e famiglia. Ma a cominciare dagli anni '70 le donne divennero sempre più contrarie al dover scegliere tra l'una cosa e l'altra. Le volevano entrambe. Poteva forse una donna 'avere tutto dalla vita'? era questa una domanda ricorrente negli ultimi vent'anni. Poteva lei avere una carriera clamorosamente soddisfacente e anche una grande famiglia piena d'amore?
La risposta, chiaramente, era "no." Le donne non potevano avere tutto dalla vita perchè...questo lo facevano già gli uomini. Sono gli uomini che possono avere
una carriera clamorosamente soddisfacente e anche una grande famiglia piena d'amore a cui far ritorno a casa. Quindi se le donne vogliono avere tutto dalla vita, avranno bisogno che gli uomini condividano con loro i lavori domestici e la cura dei figli. Le donne hanno iniziato a mettere in questione il 'secondo turno', ossia il turno domestico che era sempre stato un loro compito, una volta che il 'turno' nel posto di lavoro era terminato.

Infine le donne hanno mutato i loro orizzonti sessuali. Mentre la polvere sollevata dalla rivoluzione sessuale è ancora sospesa nell'aria, quello che si intravede in termini ormai chiarissimi è che sono le donne, non gli uomini, ad essere i veri pionieri sessuali della nostra epoca. Alle donne piace il sesso, lo vogliono e lo cercano. Le donne si sentono in diritto di provare piacere. Hanno imparato a dire di si ai propri desieri, richiedendo, con il tempo, di avere una ruolo sessuale attivo.
E gli uomini? Cosa è successo agli uomini mentre le vite delle donne si trasformavano così drammaticamente e radicalmente? Per metterla in maniera chiara: non molto. Sicuramente alcuni uomini sono cambiati, per qualche verso, ma la gran parte degli uomini non sono cambiati in una maniera comparabile. Questa è, credo, la ragione per cui gli uomini sembrano così confusi sul significato della mascolinità al giorno d'oggi.

In un certo senso chiaramente le nostre vite sono cambiate radicalmente. Penso al mondo della generazione di mio padre. Ora settantenne, mio padre poteva andare in una scuola maschile, fare servizio militare in un esercito di soli uomini, e passare la sua intera vita lavorativa in un ambiente di lavoro tutto maschile. Quel mondo è scomparso per sempre.
Quindi la nostra vita è cambiata. Ma cosa hanno fatto gli uomini per prepararsi a questo mondo completamente diverso? Molto poco. Ciò che non è cambiato sono le idee che abbiamo su cosa significhi essere un uomo. L'ideologia della mascolinità è rimasta relativamente intatta da tre generazioni.

Ecco dove sono gli uomini d'oggi: le nostre vite sono cambiate radicalmente, ma la nozione che abbiamo di cosa voglia dire essere un uomo rimane fissata ad uno schema stabilito decenni fa, quando il mondo era molto diverso.
Qual è l'ideologia tradizionale della mascolinità? Negli anni '70 un psicologo americano ci offrì quelle che lui definì le quattro regole base della mascolinità:

(1) "NIENTE COSE DA FEMMINUCCIE' - la mascolinità è basata sul ripudio totale del femminile. Mascolinità è non essere mai una femminuccia.

(2) "Sii un pezzo grosso" - noi misuriamo la mascolinità dalla capienza della nostra busta paga. Ricchezza, potere, status sono tutti dei contraddistinguo della mascolnità. Come recita un famoso adesivo da paraurti americano: "Colui che ha più giocattoli quando muore, vince"

(3) "Sii una forte quercia" - ciò che rende uomo un uomo è il fatto che egli è affidabile nei momenti di crisi. E ciò che lo rende affidabile nei momenti di crisi è il fatto di sembrare un oggetto inanimato. Una roccia, un pilastro, un albero.

(4) "Give 'em Hell" - trasuda anche un velo di aggressività e di arditezza. Corri il rischio, vivi la vita al limite. Corri incontro alla vita.

Il decennio appena trascorso ha ritrovato gli uomini a scagliarsi precocemente contro i limiti di questa definizione tradizionale, ma senza un preciso senso di direzione nella ricerca delle possibili alternative. Sbattiamo contro i limiti della mascolinità tradizionale, ma sembriamo incapaci o non disponibili a irrompere fuori dagli impedimenti che ci causano queste quattro regole. La messa in difensiva, la rabbia, la confusione che regnano sovrane ne sono la prova.
Questi limiti si renderanno più visibili in quelle 4 aree in cui le donne sono cambiate più radicalmente:rendendo il genere visibile, il posto di lavoro, la conciliazione tra lavoro e famiglia, e la sessualità. Essi ci indicano le questioni che dovrebbero essere inserite all'ordine del giorno per gli uomini, e un modello per una mascolinità trasformata.
Lasciatemi correlare le 4 regole della mascolinità alle 4 aree di cambiamento femminile e suggerire alcune delle questioni su cui ci stiamo confrontando in tutto il mondo al girno d'oggi.
Per prima cosa, sebbene noi sappiamo che il genere è un asse centrale attorno al quale si svolge al vita sociale, la gran parte degli uomini non sanno di essere delle entità provviste di genere. I corsi sul genere sono ancra largamente frequentati da donne. I libri che parlano di genere sono letti praticamente solo da donne.
Spesso racconto una storia su un seminario di teoria femminista al quale partecipai circa dieci anni fa. Una donna bianca stava spiegando ad una donna di colore come la loro comune esperienza di oppressione sotto la patriarchia le legava assieme come sorelle. Tutte le donne, spiegava, avevano le stesse esperienze in quanto donne, diceva.

La donna di colore si guardo' bene dall'acconsentire: "Quando tu ti svegli al mattino e ti guardi alo specchio" chiese alla donna bianca "cosa vedi?"
"Vedo una donna" rispose la donna bianca con fiducia. "Questo è il problema" rispose la donna di colore. "Io vedo una donna di colore. Per me la razza è visibile, perchè rivela come io non sia privilegiata nella società. Siccome tu sei privilegiata dalla tua razza, la razza ti è invisibile. E' un lisso, un privilegio non dover pensare alla propria razza in ogni secondo della tua vita". Mormorai imbarazzato. E, siccome ero l'unico uomo nella stanza, tutti gli occhi si girarono verso di me. "Quando mi sveglio e mi guardo allo specchio" confessai "Io vedo un essere umano. La persona generica. COme un uomo della classe media, non ho classe, nè genere, nè razza. Sono universalmente generalizzabile. Sono l'Ogni uomo.

Più tardi, sono venuto a pensare che fu proprio in quel giorno che io diventai un uomo bianco di classe media, che queste categorie diventarono davvero operative su di me. Il privilegio del privilegio è che i termini di questo privilegio ti sono invisibili. E' un lusso non dover pensare alla propria razza, classe o genere. Solo i marginalizzati da una di queste categore capiscono quando potentemente queste categorie sono usate contro di loro.

Lasciate che vi faccia un altro esempio di come il privilegio sia invisibile a coloro che lo hanno. Molti di voi avranno un indirizzo e-mail e voi inviate mesaggi in tutto il mondo. Avrete probabilmente notate che c'è una grande differenza tra gli indirizzi mail degli Stati Uniti e quelli degli altri paesi. I vostri indirizzi hanno i codici di nazionalità alla fine dell'indirizzo mail. Quindi per esempio, se voi steste scrivendo a qualcuno in Sud Africa, mettereste ZA alla fine o JP per il Giappone o UK per l'Inghilterra. Ma quando scrivete a qualcuno negli States, l'indirizzo mail finirà con EDU se si tratta di un'istituzione di educazione, ORG per un'organizzazione, GOV per un ufficio del governo federale, o COM o NET per chi vende tramite internet. Ma non scrivereste US. COme mai? Perchè gli Stati Uniti non hanno un codice nazionale? E' perchè quando sei la potenza dominante del mondo, ogni altro ha bisogno di essere 'nominato'. Quando sei al potere, non hai bisogno di attirare a te l'attenzione come un soggetto di entità specifica. Invece tu puoi fingere di essere il generico, l'universale, il generalizzabile. Dal punto di vista degli Stati Uniti, tutti gli altri paesi sono GLI ALTRI e quindi hanno bisogno di essere nominati., contrassegnati, evidenziati. Una volta ancora, il privilegio è invisibile. Nel mondo di Internet così come Michael Jackson cantava, "WE are the world."

Diventare consci di se come esseri dotati di genere, riconoscere il potere che il genere ha come influenza modellatrice delle nostre vite è reso più difficile dalla prima regola della mascolinità: niente roba da femminucce.
I costanti e inarrestabili sforzi degli giovani uomini per provare di essere 'uomini veri' e non femminucce, o deboli, o gay sono un tema dominante, specialmente nelle vite dei ragazzi.
Finchè non ci sarà un meccanismo adeguato per gli uomini per provare un senso di sè come uomini sicuro, fiducioso e certo, noi svilupperemo i nostri metodi per 'PROVARLO'. Uno dei temi centrali del mio libro, Manhood in America è stato spiegare come la mascolinità in America sia diventata un test inninterrotto, una dimostrazione costante e interminabile.
la mia recente ricerca sulla natura DI GENERE della risorgenza dei movimenti
skinhead di estrema destra e neo-nazisti (movimenti fatti essenzialmente da ragazzi e giovani uomini) ha rivelato come quest imovimenti siano corroborati dal desiderio di provare la propria mascolinità negando l' ESSERE UOMO degli 'altri': ebrei, donne, gay e immigrati.
Come cultura, noi dobbiamo rendere il genere visibile e dare ai giovani e agli uomini i mezzi per poter sviluppare un senso interiore sicuro certo e fiducioso di se stessi come uomini. Solo allora noi potremo tirare un sospiro di sollievo.
La seconda area nella quale la vita delle donne è cambiata è il posto di lavoro. Ricordo la seconda regola della mascolinità: SII UN PEZZO GROSSO. La maggior parte degli uomini derivano la loro identità in quanto CAPOFAMIGLIA, QUELLI CHE PORTANO A CASA IL PANE (breadwinners). Spesso però l'invisibilità della mascolinità ci rende difficile vedere come l'uguaglianza di genere ci beneficierebbe in quanto uomini.
Per esempio, mentre si parla di FEMMINILIZZAZIONE DELLA POVERTA' di raro consideriamo l'altra faccia della medaglia, ossia LA MASCOLINIZZAZIONE DELLA RICCHEZZA. Mentre negli USA gli stipendi delle donne sono espressi in funzione degli stipendi degli uomini - così noi leggiamo che le donne guadagnano il 70% di ogni dollaro guadagnato da un uomo - ciò che rimane nascosto è quello che noi potremmo vedere se gli stipendi delle donen fossero la norma sulla quale vengono misurati gli stipendi degli uomini. Gli uomini, in media, guadagnano $1.30 per ogni dollaro guadagnato da una donna. Ora si che il privilegio è visibile!!!

D'altra parte, lo scenario economico è cambiato drasticamente. E al giorno d'oggi l'economia non è stata 'gentile' neppure con la maggioranza degli uomini. La grande espansione economica globale degli anni '90 ha portato benefici al 20% più ricco della forza lav
oro. Ci sono sempre meno 'PEZZI GROSSI'. I paesi europei hanno scambiato la crescita al prezzo di una più alta disoccupazione, cosa che porterà sempre più uomini a sentirsi come se non avessero passato il test, si sentiranno danneggiati, feriti, senza potere, uomini che avranno bisogno di dimostrare la loro mascolinità in altri modi, ancora una volta .

Ora ricordiamo: qui vengono le donne che sono entrate nei posti di lavoro in numeri mai visti prima. Proprio quando lo status di BREADWINNER dell'uomo è sotto minaccia, le donne appaiono sulla scena come facili bersagli per la rabbia maschile.
Recentemente sono apparso in uno show televisivo che mi opponeva a tre UOMINI BIANCHI ARRABBIATI che sentivano di essere vittime di discriminazione sul posto di lavoro. Il titolo del programma, pensato per far salire gli ascolti, era 'UNA DONNA DI COLORE HA PRESO IL MIO POSTO DI LAVORO'. Nei miei commenti, ho invitato questi uomini a riflettere sul senso della parola del titolo 'MIO'.
Essi sentivano che il posto di lavoro era originariamente LORO, che loro ne avevano il diritto, e che qualche ALTRA persona, di colore e femmina, aveva preso il lavoro, quella persona stava veramente prendendo il LORO posto di lavoro. Ma che diritto avevano loro su quel posto di lavoro? Proprio per questo senso di DIRITTO AL LAVORO, noi ci sentiamo come minacciati dal movimento per l'uguaglianza di genere all'interno dei posti di lavoro.
E' anche in questo contesto che noi dobbiamo considerare la questione della molestia sessuale. La molestia sessuale nei posti di lavoro è uno sforzo distorto per rimandare le donne al loro posto, per ricordare alle donne che loro non sono uguali agli uomini al lavoro, che loro sono e saranno sempre donne, anche nel posto di lavoro. La molesstia sessuale è un modo per mantenere quel senso di DIRITTO, di mantenere l'illusione che la sfera pubblica appartiene davvero solo agli uomini. La molestia sessuale è un modo per ricordare alle donne che loro non sono uguali a noi al lavoro, che loro non sono nel posto giusto là.
Ogni grande studio di avvocati e le università si stanno scervellando per implementare politiche contro le molestie sessuali, per rendere sicuro che la molestia sarà riconosciuta e punita.
Questo di solito consiste nello spiegare cosa sia la molestia sessuale e per gli uomini, come evitare di farla e per le donen, cosa fare se vi succede. Ma la nostra sfida è più grande di una ammonizione o di un centro di ascolto per la fase post. La nostra sfida è prevenire la molestia sessuale prima che accada. E ciò richede che noi dimostriamo agli uomini ciò che essi guadagnerebbero se supportassero le donne che si sforzano per mettere fine alle molestie sessuali.


Non solo perchè la molestia sessuale è enormemente costosa - più alto tasso di assenteismo, più alto ricambio di personale, costi per la formazione e bassa produttività ne sono solo alcuni risultati. Ma se tu sei un manager, i TUOI risultati saranno i risultati di coloro che stanno sotto di te. DOvresti volere che tutti quell iche lavorano per te si sentano bene, si esprimano al meglio, capaci di produrre al meglio.
E quindi è nel tuo interesse come uomo di accertarti che tutti coloro che lavorano per te - uomini e donne- si sentano bene, fiduciosi e al sicuro nel posto di lavoro. La molestia sessuale colpisce le donne perchè ne riduce la capacità produttiva. Ma nuoce anche agli uomini, perchè nuoce alle donne con cui lavoriamo, e quindi riduce la nostrra capacità di dare il meglio al lavoro. E' anche nel nostro interesse come uomini di iniziare a bilanciare meglio il lavoro e la famiglia. Abbiamo un detto in America che dice 'NESSUN UOMO SUL LETTO DI MORTE VORREBBE AVER TRASCORSO PIU' TEMPO IN UFFICIO'.
Gli uomini hanno anche bisogno di conciliare lavoro e famiglia. Ma ricordiamo la terza regola della mascolinità: SII UNA QUERCIA ROBUSTA. Quello che ha tradizionalmente reso gli uomini affidabili in una crisi è anche quello che ci rende emotivamente non disponibili agli altri. Stiamo sempre più capendo che le cose che noi pensiamo che ci rendono VERI UOMINI, in verità impoveriscono le nostre relazioni con gli altri uomini e con i nostri figli.
La paternità, l'amicizia, una storia d'amore ci richiedono tutte delle risorse emotive che sono state per tradizione in breve scorta tra gli uomini. Risorse come la pazienza, la compassione, la tenerezza, l'attenzione ai processi. Un 'UOMO E' UNO CHE NON VORRESTI AVER VICINO IN MOMENTI DI CRISI' scrisse l'attore Alan Alda, "COME CRESCERE I FIGLI O DIVENTARE VECCHI ASSIEME."
Negli Stati Uniti, diventan padri più attivi cercando di AIUTARE o CONTRIBUIRE e passando TEMPO DI QUALITA' con i loro figli. Ma non è il fatto di aver trascorso del TEMPO DI QUALITA' con i figli che porterà ad avere quelle relazioni intime profeonde con i figli che noi diciamo di volere, sia con i nostri genitori che con i nostri figli. E' la QUANTITA' DEL TEMPO - ossia spendersi in quelle lunghe, dure ore di lavoro routinario, non notato e non valutato. E' la quantità del tempo speso che crea le fondamenta per l'intimità. La capacità di crescere un figlio è fare i compitimeno entusiasmanti, come badare a qualcuno quando è malato, fare la biancheria, stirare, lavare i piatti. Dopo tutto, gli uomini sono capaci di essere chirurghi e grandi cuochi e così non dovremmo essere in difficoltà a cucire o cucinare.
Il posto di lavoro e la vita di famiglia sono collegati nella sfera pubblica.
Numerose proposte di legge sono state formulate per rendere il posto d lavoro più "family friendly" - ossia per rendere il posto di lavoro più aperto ai nostri sforzi per conciliare lavoro e famiglia. Queste riforme di solito girano attorno a 3 cose: asili aziendali, orari di lavoro flessibili, permessi di maternità e paternità. Ma come pensiamo solitamente a queste riforme? Ne pensiamo come questioni femminili. Ma queste non sono questioni femminili, sono questioni genitoriali, e finchè noi uomini ci identifichiamo come genitori sono riforme che noi DOVREMMO pretendere. Perchè esse ci permetterebbero di vivere le vite che noi diciamo di voler vivere. Vogliano avere i nostri figli con noi. Vogliamo essere capaci di aggiustare le nostre vite lavorative e familiari assieme alle nostre mogli e vogliamo esserci quando i nostri figli vengono alla luce.
Da questo punto di vista gli americani hanno un sacco da imparare dagli europei, specialmente dai paesi nordici che sono stati davvero visionari nei loro sforzi per coinvolgere gli uomini nella vita famigliare. In Svezia per esempio, gli uomini sono incoraggiati attivamente dalle politiche statali a prendere il permesso di paternità per far parte dei primi mesi di vita dei loro figli. Prima dell'istituzione del permesso di paternità (
Daddy Days) meno del 205 degli svedesi prendeva il permesso di paternità. Oggi invece la percentuale degli uomin iche lo fa è saltata ad oltre il 90%. Questo è un governo che ha a cuore la famiglia.
Infine esaminiamo l'ultima regola della mascolinità: "Give 'em Hell" - quello che dice agli uomini è di correre il rischio, vivere in maniera spericolata. Significa che dobbiamo parlare di sesso e violenza.
RIcordiamo che il cambiamento piu' grande nella sessualità degli ultimi 40 anni è stato tra le donne. Proprio nel momento in cui le donne dicono 'si' ai propri desideri sessuali, invece, c'è una crescente consapevolezza del problema dello sturpo in tutto il mondo. Specialmente da persone con cui si esce al primo appuntamento o da parte di conoscenti. In un recente studio americano il 45% delle studentesse del college ha detto di aver subito una qualche forma di contatto sessuale contro la propria volontà e un 25% ha riportato di essere stata forzata ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà. Quando uno psicologo ha chiesto negli ultimi dieci anni a degli uomini se loro commetterebbero uno stupro nel caso in cui sapessero che potrebbero passarla liscia, circa metà rispose di si.
Ironicamente, quando gli uomini parlano di stupro non ne parlano con una voce di potere, cntrollo, dominazione. Ascoltate questa, è stato chiesto ad un 23enne di San Francisco in quali circostanze potrebbe comettere uno stupro. Non aveva mai commesso uno stupro. Era semplicemente un ragazzo come altri, nella media, che ragionava su quali circostanze avrebbe commesso uno stupro. Ecco quello che ha risposto: DICIAMO CHE VEDO UNA DONAN E CHE E' MOLTO CARINA E MOLTO SENSUALE E MI TRASMETTE VIBRAZIONI MOLTO SESSUALI. PENSO, WOW VORREI PROPRIO FARE SESSO CON LEI MA SO CHE NON E' INTERESSATA. FA MALE. UN SACCO DI VOLTE UNA DONNA SA DI ESSERE MOLTO BELLA E LEI LO USA E LO DIMOSTRA E MI FA SENTIRE COME SE LEI STESSE RIDENDO DI ME E IO MI SENTO DEGRADATO. SE FOSSI DAVVERO DISPERATO ABBASTANZA DA STUPRARE QUALCUNO VERREBBE DAL FATTO DI VOLERE QUELLA PERSONA MA SAREBBE ANCHE UNA COSA VENDICATIVA, SOLO PER POTER DIRE CHE HO UN POTERE SU DI TE E POSSO PARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIO DI TE' PERCHE SENTO AVVERO CHE LORO HANNO POTERE SU DI ME SOLO IN FATTO DELLA LORO PRESENZA. SOLO IL FATTO CHE LORO POSSONO VENIRE DA ME E FARMI SCIOGLERE MI FA SENTIRE UN PERDENTE, MI FA SENTIRE DI VOLER VENDICARMI. HANNO POTERE SU DI ME E QUINDI IO VOGLIO POTERE SU DI LORO.
Notate come parli non con la voce di qualcuno che ha potere, di qualcuno in pieno controllo della propria vita, ma piuttosto con la voce dell'impotenza, della sconsolatezza. Per lui la violenza è una forma di vendetta, una forma di ritorsione, di ottenimenti di una compensazione per il potere che lui sente che le donne esercitino su dio lui.
Penso che questa prospettiva sia stata tralasciata nelle nostre analisi della violenza maschile - sia a livello interpersonale, sia micro dei singoli atti di violenza maschile contro le donne - stupri e violenze domestiche per esempio - sia nell'analisi aggregata politica e sociale della violenza espressa a livello nazionale, del movimento sociali o dalle forze militari. La violenza potrebbe riguardare più il potere di cui ti senti di avere il diritto piuttosto che un'espressione del potere che già tu pensi di avere.
Penso che noi dobbiamo vedere la violenza maschile come un risultato della rottura sel sistema patriarcale. Ancora una volta, quello che la ricerca sugli stupri, violenza domestica trova che l'uomo inizia la violenza quando lui sente una perdita del potere cui sente invece di avere diritto. Così luila colpisce quando lei non è riuscita a preparare il pranzo, quando lei si rifiuta di acconsentire alle sue richieste sessuali, cioè quando lui sente che il potere che dovrebbe avere su di lei non c'è - non quando lei ha preparato la cena o ha acconsentito a fare sesso, che sono dopotutto espressioni del suo potere e della sua legittimazione.
E questa questione del DIRITTO LEGITTIMO sta al cuore delle attuali controversie sulla tratta delle persone a livello mondiale. I nostri modi di contrastare il problema si sono focalizzari sull'offerta - specialmente contro i cartelli internazionali che spesso rapiscono ed imprigionano bambine e giovani ragazze - e certamente abbiamo esteso la nostra COMPASSIONE sul bene di scambio, le donne stesse. Ma pochissime (se ce ne sono) politiche si sono concentrate sul lato della DOMANDA, politiche che potrebbero mirare agli uomini che sono i consumatori di questi sfruttati ed oppressi prodotti. Perchè? Perchè in qualche modo capiamo che gli uomini hanno il diritto di consumare il corpo delle donne, in qualsiasi modo esso possa essere fornito.
Quasi 20 anni fa l'antropologa Peggy Reeves Sanday propose un continuum di propensità al commettere stupro sul quale tutte le società potrebbero essere proiettate. Dalle società libere dallo stupro a quelle assoggettate ad esso. (Per i curiosi gli Stati Uniti erano classificati come società ad alta propensità allo stupro, molto più di ogni società europea. La Norvegia e la Svezia erano tra quelle più libere dallo stupro. La Sanday trovò che i più grandi indicatori della propensione allo stupro erano: (1) se la donna continuava a possere la proprietà a suo nome dopo il matrimonio, una misura dell'autonomia femminile e (2) il conivolgimento dei padri nell'allevamento dei figli, una misura di quanto è valutata la funzione genitoriale e di quanto è valutato il ruolo tradizionale delle donne.

Quindi chiaramente l'economia economica femminile è un buon indicatore della sicurezza femminile, cosìccome la partecipazione degli uomini nella cura e allevamento dei figli. Se gli uomini a casa si comportassero come noi diciamo di voler agire, le donne sarebbero più sicure.
Sicuramente queste questioni della violenza e della sessualità sono un campo dove si necessitano forti misure per rendere chiaro la nostra intolleranza per gli stupri, leggi che proteggan le donne, attitudini sociali che credano alle donne che decidono di denunciare. E qui anche c'è l'altra cosa per cui il supporto degli uomini al femminismo capaciterà gli uomini a vivere la vita che diciamo di voler vivere. Se rendiamo chairo che come uomini non tollereremo un mondo in cui le donne non si sentono al sicuro e se noi rendiamo chiaro alle nostre singole compagne che noi capiamo che NO significa NO, allora e solo allora le donne potranno iniziare ad articolare il SI che è in loro pieno diritto di dire.


CONCLUSION

Invece di opporti al cambiamento che l'uguaglianza di genere prospetta noi dobbiamo abbraciarlo e agire perchè esso arrivi. Dobbiamo raggiungere l'eguaglianza perchè questo ci permetterà di vivere vite più pine, gioiose e felici con i nostri amici e con le persone che amiamo. Al lavoro significa lavorare per porre fine alla molestia sessuale, supportare politiche per avere luoghi di lavoro più vicini alle esigenze della vita familiare, lavorare per mettere fine agli stupri e alle violenze che terrorizzano le donne nelle nostre società. A casa significa condividere i compiti domestici e la cura dei figli, sia per rendere la vita più facile alle nostre compagne sia perchè vogliamo passare più tempo con i nostri figli e perchè i lavori domestici sono un modo decisamente normale di prendersi cura e amare i nostri cari.
La trasformazione femminista della società è una rivoluzione in progresso. Per quasi 2 secoli noi uomini abbiamo vissuto nell'insicurezza poichè tralasciavamo o nascondevamo il fatto che avevamo dei privilegi nelal società. Queste strategie non ci hanno mai portato la sicurezza e la pace che cercavamo. Forse ora, come uomini, possiamo stare in piedi al fianco delle donne e abbracciare il resto di questa rivoluzione - abbracciarla per il nostro senso di giustizia e equità, abbracciarla per i nostri figli, mogli, partners e per noi stessi.


L'uguaglianza di genere è nel nostro interesse come uomini, noi beneficieremo da una più grande equità.
L'uguaglianza di genere prospetta migliori relazioni con le nostre mogli, con i nostri figli e con gli altri uomini.
90 anni fa, uno scrittore americano scrisse un saggio chiamato IL FEMMINISMO PER GLI UOMINI. Nella prima riga si legge: IL FEMMINISMO RENDERA' POSSIBILE PER LA PRIMA VOLTA AGLI UOMINI DI ESSERE LIBERI.
Ricordate la frase IL PANE E LE ROSE, pronunciata nella prima giornata internazionale della donna:SOLO QUANDO GLI UOMINI CONDIVIDERANNO IL COMPITO DELLA PRODUZIONE DEL PANE, POTRANNO ESSERE CAPACI DI SENTIRE IL PROFUMO DELLE ROSE.


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